Abbiamo avuto i compagni migliori, durante il nostro viaggio nella Selva. E noi di Abitare i Paduli ne siamo orgogliosissimi. Perché non è stato per niente facile. 

È sempre difficile scendere nella profondità delle proprie zone d’ombra, nelle contraddizioni del proprio vivere.

Con gli studenti del liceo artistico Nino della Notte di Poggiardo in alternanza scuola-lavoro e le giovani beneficiarie del programma d’accoglienza Sai – San Cassiano, l’artista⁠ DEM, Silvia Tarantini e Lilia Cavallo, illustratrici editoriali dell’associazione ZicZic, Simone Zecca, biologo e consulente ambientale, Simona De Mitri, guida esperta in beni culturali abbiamo scelto di immergerci nel viluppo di brutture di questa Terra Matta bella e dannata.

 
In un labirinto di controsensi, ci siamo chiesti come sia possibile che così tanti rifiuti si incontrino nei nostri campi. Abbiamo cercato di capire le dinamiche di questo fenomeno, ci siamo confrontati con esperti e amministratori per sbrogliare i fili di una matassa dannatamente complicata. È stato un passaggio fondamentale. Perché non si può apprezzare il bello senza fare esperienza del brutto.

 
Abbiamo dovuto farlo, in questo primo atto de La Terra Matta, che nell’ambito dell’avviso della Regione Puglia “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie” lavora per rafforzare l’economia sociale del territorio per coinvolgere i più giovani.

Il nostro è il sogno di incontrare una “generazione di bellezza” che possa incidere attivamente sulla sfera pubblica.

Dopo dieci giorni di lavoro intensissimo, è apparso nel Parco Paduli un nuovo demone cattivissimo con i cattivi e protettivo con i buoni. Si trova lungo la vecchia via che conduce Lecce a Leuca. Si chiama GOLEG. 

Ha spazzato via 300mq di immondizia abbandonati da bestie umane, ripulito 50m di strada. È il Dio dei crocicchi, non conosce il perdono. 

GOLEG e la campagna pubblicitaria di sensibilizzazione sono il risultato de La Selva, il primo atto del progetto La Terra Matta, il viaggio didattico-allegorico tra i paesaggi dannati e paradisiaci del Parco Paduli.

Fotografie di: Francesco Buccarelli, Luca Cosimo Coluccia

IL PROGETTO